Buongiorno a tutti.
Io sono Renata, ho 65 anni e sono una trapiantata di cuore.
La mia storia è cominciata nel 2000, quando mi hanno diagnosticato una cardiomiopatia dilatativa, una malattia di cui nessuno però in famiglia soffriva.
E da lì è cominciato il mio percorso.
Nel 2012 ho dovuto mettermi in lista d’attesa per un trapianto, in quanto la mia malattia non lasciava altro spazio.
Poi c’è stata una caduta improvvisa.
Nel 2013, infatti, ho avuto un ricovero e poi da lì mi hanno messo in lista d’attesa urgente in quanto la situazione era precipitata.
Ero in terapia intensiva, è stato il momento più brutto, più tragico del mio percorso.
Mi addormentavo la sera, pensando magari fosse l’ultima, l’ultima notte. Questo è il percorso di chi è in attesa di un trapianto, perché sai che la vita sta per finire e lo senti.
Poi all’improvviso, quando c’è stata la famosa telefonata, io ero in ospedale, era giunto un cuore nuovo per me.
Quando me l’ha detto la dottoressa quasi non ci credevo.
Ho quasi pianto di gioia.
In quel momento ho salutato i figli, mio marito e mi sono messa nelle mani.
Tutto è andato bene. Al risveglio è stata l’emozione più grande finora della mia vita.
In quel momento sentivo il respiro pieno.
La vita che ritornava è proprio la sensazione di vita.
Ringrazio le persone che hanno detto quel sì, il donatore, non so chi sia, come ognuno di noi, quindi ho deciso di dargli un nome, l’ho chiamato Angelo.
Cerco di vivere ogni giorno, da quel giorno in poi, come un giorno nuovo, un’occasione nuova per per fare la mia parte, per esserci pienamente.
Ho capito io dopo nel tempo, che pensiamo sempre che tocchi agli altri, che sono cose che succedono agli altri e non pensiamo mai che possa succedere a noi.
E questo io l’ho vissuto in prima persona.
Avere la possibilità, in quel momento anche di sofferenza, di poter dare la possibilità a qualcun altro di continuare la vita, credo che veramente sia un dono, una grazia che viene data.
Renata